Bastano 300 giorni di sole all’anno per produrre mele buonissime?
Assolutamente sì, per questo siamo il Paradiso delle Mele.
Il clima della nostra valle garantisce alle mele più di 2000 ore di luce diretta, pochissima pioggia e il vento fresco delle montagne. I colori brillanti della buccia e la dolcezza della polpa confermano che è impossibile fare di meglio.
Un clima che potrebbe sembrare quello di una steppa non deve trarre in inganno, perché in realtà è perfetto! Il sole è il migliore amico delle mele: le aiuta a essere più brillanti, aumenta il grado zuccherino e chiama a gran voce le api durante la fioritura.
Di giorno e di notte, le nostre mele non smettono mai di crescere.
Sai che nei meleti la differenza di temperatura fa la differenza?
In certi periodi dell’anno la notte in Val Venosta abbassa la temperatura anche di 25 gradi. Potrebbe sembrare un pericolo per le mele, ma in realtà questa differenza è come un trattamento benessere perché le mantiene croccanti e belle. Il patto con la natura prevede che in cambio di un po’ di freschetto le mele aumentino anche la loro capacità di conservarsi. Chi ci guadagna? Il gusto!
Senza la giusta quantità di freddo le mele rischiano di rimanere sbiadite, l’escursione termica tra giorno e notte infatti è fondamentale per la comparsa dei classici pigmenti che le colorano. Dulcis in fundo: il freddo insieme alla costante presenza del sole dà alle mele il tocco finale di brillantezza.
In Val Venosta il sole mette di buon umore, ma anche il vento non scherza.
La pioggia? Complice silenziosa che ci aiuta solo a piccole dosi.
In Val Venosta il vento viaggia senza sosta e percorre tantissimi km, da passo Resia fino a fondo valle è come se questo luogo fosse un flauto dove la brezza produce una musica più dolce o più intensa a seconda dei momenti. Il risultato è un clima secco, ventilato e soleggiato, e per una mela non si può chiedere di meglio.
Ma com’è possibile che nella valle meno piovosa delle Alpi crescano mele così buone? Il merito è dei contadini venostani che hanno sviluppato un sofisticato sistema d’irrigazione che dà alle coltivazioni la giusta quantità d’acqua al momento opportuno. Per scongiurare il pericolo del gelo invece, il segreto è proprio il gelo: l’irrigazione ricopre le piante con un sottile strato d’acqua che congelandosi isola e protegge le gemme dal ghiaccio esterno.
Leggi le notizie dal frutteto e scopri perché da nessun'altra parte c’è un clima così ideale.
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In Val Venosta le mele si sentono sempre al sicuro. Qual è il segreto?
Ma è ovvio: vento, sole e soprattutto l’abbraccio delle Alpi.
Ci sono tanti motivi per cui coltivare mele ad alta quota è magico, ma il più romantico è perché sembra di essere ancora più vicini al sole. I nostri meleti infatti crescono protetti dalle montagne tra i 500 e i 1000 metri, e per questo siamo la zona omogenea più alta d’Europa nella coltivazione di mele. Ma solo se sei una vera superstar puoi avere delle guardie del corpo e le nostre mele lo sono: i massicci montuosi delle Alpi Venoste e dell’Ortles le proteggono per tutta la valle, da nord a sud. Così i raccolti sono al sicuro dalle perturbazioni e dagli agenti atmosferici.
Il risultato è un Paradiso fatto di meleti verdeggianti, fiorenti e colorati, colline scoscese e ruscelli trasparenti. Da Parcines a Malles la Val Venosta è così. Anche perché - diciamocelo - quando una mela proviene da una zona alpina si vede e si sente subito: ha il sapore intenso di chi ha vissuto fasi di vegetazione più brevi e maturazioni più lente, e ha la compattezza e la croccantezza di chi è passato tra le escursioni termiche tipiche della montagna. Impossibile confondersi.
Un morso di una mela Val Venosta ed è subito Paradiso delle Mele.
Crescere in montagna dà alle nostre mele quel tocco in più.
L’asso nella manica della Val Venosta è la natura, che come un supereroe usa tutti i suoi poteri per allontanare le nubi dai meleti e proteggere le mele. La missione è sempre quella di mantenere in ottima salute l’ecosistema della valle e il risultato è la bontà di una mela croccante, splendente e naturale.
Come i turisti più informati, le nostre mele sanno che ogni stagione è quella giusta per godersi giornate dal cielo azzurro e notti limpide piene di stelle. Per noi un clima è davvero ideale quando si riflette nel gusto di ogni singola mela: ecco perché la Val Venosta è il Paradiso delle Mele.
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Solo In Val Venosta ogni mela ha il nome di chi l’ha coltivata.
BioGraphy è la voce dei nostri contadini e della loro passione.
Tutte le nostre mele biologiche hanno un nome e un cognome: ogni contadino riporta con orgoglio il suo su ogni confezione di mele bio Val Venosta. Grazie al portale BioGraphy basta scannerizzare il QR Code sulla confezione o inserire il nome del contadino su biography.vip.coop per dare un volto e un nome alla mela che stai mangiando.
Ovviamente non è solo questo, BioGraphy ti dà la possibilità di scoprire molto di più sulle mele Val Venosta: la storia di chi l’ha coltivata, com’è fatto il suo maso, qual è la passione che l’ha spinto a diventare un contadino e quali sono i segreti delle sue mele. Ora che sai chi ha coltivato la tua mela bio, non è ancora più buona? Vai su biography.vip.coop e inizia il tuo viaggio.
Tanto tempo fa siamo partiti da due mani, ora siamo a più di 1600.
In Val Venosta è così: dove c’è grande passione ci sono grandi mele.
Come ogni Paradiso che si rispetti, anche il Paradiso delle Mele ha i suoi angeli: tutti i contadini che ogni giorno si impegnano per coltivare mele di grande qualità. Ma non c’è solo passione, c’è anche la consapevolezza di vivere in un luogo dove coltivare frutta è magico. Così negli anni è stato possibile farlo unendo i classici metodi tradizionali con le innovazioni più recenti: il risultato ha un gusto buonissimo.
Non serve fare le cose in grande per ottenere grandi risultati: in Val Venosta ogni contadino coltiva in media 3 ettari di terreno e questo vale per circa 1600 famiglie. Ma nel campo piccolo c’è la mela buona ed è proprio lì che si vede tutta la dedizione e la cura per i dettagli, dalla consapevolezza di quello che si sta facendo e di dove ci si trova.
«Papà, da grande voglio coltivare mele buone come quelle che coltivi tu.»
In Val Venosta questa è la frase più detta dai bambini. Sai perché?
Perché la passione per le mele è nel nostro DNA. In Val Venosta la passione per la frutticoltura non è solo un lavoro, è una filosofia di vita che promuoviamo con amore e che ancora oggi si tramanda di generazione in generazione. È questo il vero motore della nostra produzione, ogni mela sa del lavoro quotidiano dei contadini e delle loro famiglie e rende tutto ancora più speciale.
Ciascuno di loro ha ricevuto insegnamenti, trucchi e segreti da chi c’era prima in nome della bontà e della naturalezza. Così ogni giorno, lungo i filari della Val Venosta, raccolgono le mele rigorosamente a mano e a loro volta tramandano la passione ai loro figli. Questo vuol dire produrre mele in Val Venosta.
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Le nostre famiglie contadine
Numeri incredibili - e chi c’è dietro? I nostri contadini ovviamente!
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Tra le mele vige l'uguaglianza perché in natura c’è biodiversità.
In Val Venosta il contributo più grande viene dagli insetti più piccoli.
È ora di sfatare un mito sugli insetti: non saranno gli esseri viventi più socievoli, ma alcuni di loro sono fondamentali per mantenere l’equilibrio dell’ecosistema tra i meleti e quindi per garantire la bontà che tutti conosciamo delle nostre mele. Sono i cosidetti insetti utili e svolgono un ruolo importantissimo. Il compito dei contadini è quello di offrirgli una casa comoda e un habitat ideale in cui vivere e lavorare.
Dicevamo, ogni piccola creatura ha il suo bel da fare: i pipistrelli sono i cacciatori notturni dei parassiti che minacciano i frutteti, le api impollinano e tengono alla larga altri ospiti indesiderati, le coccinelle aiutano i contadini a liberarsi dagli afidi e portano sempre tanta fortuna. In Val Venosta la biodiversità si protegge e si preserva perché è dall’amore per la natura che arriva la qualità delle nostre mele.
Ci preoccupiamo sempre che le nostre mele non soffrano la sete.
Ma l’acqua è una riserva preziosa e abbiamo i nostri segreti su come usarla al meglio.
La qualità delle mele dipende anche e soprattutto dal modo in cui vengono coltivate e nutrite: qui l’irrigazione gioca un ruolo fondamentale. È proprio grazie a un sofisticato sistema d’irrigazione ideato dai nostri contadini che la Val Venosta è diventata il Paradiso delle Mele. L’acqua infatti proviene dalle riserve idriche delle montagne e dai ghiacciai delle valli vicine, e contribuisce all’irrigazione artificiale che copre gran parte delle zone di produzione.
Ma la vera innovazione è nell’irrigazione a goccia, che ora copre il 50%, ma presto arriverà a coprire il 100% dei nostri raccolti. È la soluzione ottimale perché porta l'acqua in modo efficace e soddisfa tutte le necessità idriche e nutritive della coltura. Un metodo preciso e sostenibile, perché mantiene sempre il terreno umido senza sprecare acqua. Mi raccomando, acqua in bocca!
Occuparsi di un raccolto è come andare in bicicletta: serve equilibrio.
Quello della Val Venosta nasce dall’impegno e da piccoli ma preziosi gesti.
Pochi e semplici azioni posso portare tanti cambiamenti nei frutteti: un aiuto non solo per la qualità della coltura, ma anche per la flora e la fauna circostanti. Così nel Paradiso delle Mele è frequente vedere tra i meleti file di cespugli, muretti di pietre e tante mani che si danno da fare per mantenere l’equilibrio di un ecosistema che trabocca di vita: più di 20 tipi di piante diverse, più di 4000 creature del suolo e circa 15 km di siepi.
I muretti di pietra non sono solo belli da vedere, ma offrono un rifugio sicuro a ricci, donnole, serpentelli, rospi e tanti altri animali benefici per i meleti che vanno ghiotti di tutti quei fastidiosi parassiti. Costruire un habitat ideale per loro è il minimo che i nostri contadini possano fare. Per non parlare delle siepi, dove insetti, piccoli rettili, mammiferi e uccelli possono nidificare e trovare cibo. In Val Venosta vita significa bontà.
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